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Introduzione


La percorribilitą di itinerari transfrontalieri nelle Alpi risponde sempre di pił all'esigenza di vivere il territorio in presa diretta, rievocando epoche nelle quali le nostre montagne conoscevano una vitalitą quasi impensabile ai nostri giorni. Il recupero della rete viabilistica pedonale fatta di sentieri e mulattiere costituisce un'occasione preziosa quanto originale di praticare un turismo morbido, a misura di uomini e di animali da soma, allo scopo di conoscere meglio ambienti e luoghi che gli attraversamenti veloci ignorano totalmente. Le Alpi, da questo punto di vista, offrono spazi di avventura "fuori porta" davvero straordinari ed in grado di mettere in relazione quei versanti del continente europeo che la formazione degli Stati nazionali, in etą moderna, aveva paradossalmente rinchiuso. L'attraversamento in quota costituisce quindi la pił autentica vocazione del territorio alpino, resa possibile allorquando le terre alte erano pił sicure delle terre basse e le montagne venivano percepite pił come cerniere di popoli che come barriere naturali. Credo che in tale prospettiva debba essere vista la fattiva collaborazione - supportata dalle nuove tecnologie - tra il raggruppamento lombardo del Club Alpino Italiano e gli Enti territoriali di qua e di lą dal confine quali: la Regione Lombardia, il Cantone Ticino ed il Cantone dei Grigioni. Tale iniziativa, pur con modalitą diverse, si colloca sulla linea di una continuitą territoriale ed è ideale con il progetto "Alpi senza frontiere", avviato un decennio fa sulle Alpi Occidentali italo-francesi tra il Mar Ligure ed il Lago Lemano, nella speranza che si possa completare con le Alpi Orientali italo-austro-slovene fino all'Adriatico. In questo modo, avremo reso un buon servizio al turismo dolce ed alle popolazioni alpine ed avremo assolto ad un'importante funzione culturale e sociale.

Annibale Salsa
Presidente Generale del Club Alpino Italiano
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